E’ una vita che viaggio

È una vita che viaggio. Certe volte mi chiedo per quale legge di compensazione sia questo andare iscritto nelle pagine del mio spazio, per il tempo che non so.
Viaggiare non è solo prendere un treno o un aereo o una nave, cose che ho fatto e so fare e sono da fare e voglio fare. Viaggio è pure prendere la bicicletta che ho solo in testa, una macchina di qualcuno, un bus o un tram o la solita metrò, è andare calzata con ballerine, o scarpe per lunghi passi.
Viaggio leggera e così carica di borse che, altre di quelle certe volte, mi pare di essere un cammello o un mulo o una minuscola ape sommersa di polline – a proposito oggi sono vestita di nero e giallo ma ho ballerine rosse e borsone verde bosco -. Vado con passi danzanti, lenti o pesanti, attenta a non inciampare e a volte succede. Vado e torno, ma è sempre un andare, cercando strade nuove o andando in posti abituali per altre vie.
Il viaggio, ha detto uno famoso, è avere nuovi occhi; il viaggio, ha detto un altro, è nella testa; la via è fare la strada, però, certe altre di altre volte, vorrei essere io la meta del viaggio desiderato e sperato; o la metà, che tu is mei che uan, e quando succedette fui una buona navigatrice e sono stata e ero e lo sono ancora.
So andare e fare l’apripista, so stare dietro e proteggere le spalle che mi proteggono. Lo sai che i gatti e i leoni danno le spalle solo a chi considerano compagni!? E io, nello zoo del casca il mondo casca la terra, sono di varie specie di esseri viventi, a volte un albero, altre una pietra, cose che viaggiano molto. Talvolta acqua mare fiume laguna che, si sa, l’acqua arriva dove vuole.
Scrivendo alla fermata e sul bus sono arrivata a sedermi nella solita metro linea rossa, direzione mamma. Porto una borsa, forse troppo pesante, di abiti puliti stirati e profumati e un’altra cartella di un sogno da realizzare che pesa meno portare.
Ti scrivo caro amico e viaggio, che certi destini sono scritti nel dna e essere è essere in viaggio. Ogni volta con un piccolo, anzi due piccoli biglietti dell’estrazione della fortuna: vai! c’è scritto su uno; non è l’ultimo! c’è scritto sull’altro. Viaggio e continuo a viaggiare.

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