Eppure l’avevo messa qui, così mi ripetevo nella testa, quella mattina di pioggia insistente che aveva annullato ogni mia intenzione.
Era il giorno adatto alla ricerca della mia vita nel passato.
Cassetti colmi di carte, scatole piene di monili del tempo perduto, che non luccicano più, anzi sprigionano quell’odore forte di metallo.
Li guardo, li tocco, li appoggio al collo, al polso, ma non me ne libero.
Gli anelli mi vanno stretti, le dita sono più gonfie, segno del tempo.
Ognuno ricorda un momento, una festa, una cena importante. Chiudo la scatola e la ripongo.
Eppure.
Eppure, incontrandoti hai rivisto di colpo la tua giovinezza in quel viso furbo, in quella bocca sempre sorridente, pronta ad un sorriso o una risata, in quell’aspetto di donna che stava crescendo, che si divertiva con poche manciate di buoni sorrisi, o nostri di disincantati ragazzi, allora, nonostante tutto, ubriachi di vita.
Giovinezza Memoria Tempo perduto