E’ un’operazione di “marketing aggressive” che il tuo centro estetico di fiducia ti propone con uno sconto del 1000% subito dopo le abbuffate natalizie. E non le vuoi spendere due lirette (leggi: euro) per un pacchetto di 5 sedute che avranno – dicono – la stessa efficacia di 10 ore di palestra? Eccerto. STRISCIO LA CARTA E PRENOTO.
Il giorno previsto arrivo persuasa che trascorrerò un’ora di relax mentre una macchina intelligente – comprimendomi in tutti i punti giusti – mi restringerà come un golfino di cachemire dopo un ciclo super in un’asciugatrice AA++. Ottimo!
L’estetista mi cosparge di fango con una serie imprecisata di cazzuolate ben assestate, mi infila in un preservativo gigante a forma di pantaloni e mi fa sdraiare.
Così avviluppata mi inserisce poi in una sorta di tuta della NASA che va dai piedi allo sterno e attiva la macchina.
Tu non puoi più muoverti e vieni gonfiata e sgonfiata come un inerme pallone aerostatico, mentre percepisci una leggera pressione su piedi, gambe, addome. Dopo pochi minuti escludi che questa pratica possa avere un qualche potere miracoloso, ma ci vuoi credere.
Chiudo gli occhi e, ovviamente, sento vibrare il cellulare. LO IGNORO. Riprende. Alla quinta chiamata allungo un braccio verso la borsa con un saluto al sole carpiato all’indietro, ma non ci arrivo. Riprovo più decisa e – mentre sento una spalla lussarsi – afferro il telefono. Ovviamente era mio marito per una cagata. Non chiama mai, gli avevo mandato un sms informandolo che non ero raggiungibile per un’ora… non lo aveva visto/letto/elaborato.
Mi sale la scimmia, ma sono decisa a godere della mia fango+pressoterapia. IN SILENZIO.
Finita la seduta, l’estetista mi avvolge in un altro telo di plastica per accompagnarmi alla doccia. Così celofanata e con le ciabattine di carta velina pattino fino al bagno. Mi sento uno spiedino nel domopack!
Ci metto un po’ a districarmi ,che il BUDELLO DI UN COTECHINO è meno appiccicoso. Quando finalmente riesco ad uscire dal mio bozzolo, sono ormai congelata e mi lancio sotto la doccia.
C’è un fantastico soffione che emette luci multicolor e acqua… FREDDA. Perfetto!
Riesco a regolare la temperatura e con il guantino ad hoc mi lavo via il fango che nel frattempo mi si è cementato addosso. Una paglietta da cucina sarebbe stata meno abrasiva, ma tant’è…
Indosso l’accappatoio rosa salmone compreso nel pacchetto all inclusive e torno in cabina.
L’estetista mi attende per l’ultima passata di crema idratante al cocco, che mi spalma a schiaffi o mi schiaffa a palmi, è uguale.
– Finito. Ci vediamo settimana prossima?
– Per forza, ho già pagato.
Bene, ora posso tornare in ufficio, mmm, profumo di Bounty, e ho già voglia di mangiare schifezze!