Nascondo il mio senso di inadeguatezza,
sotto una coltre di vergogna e fallimento.
Mi ritiro dalla realtà per evitare
il giudizio del mondo esterno
e regredisco, affogando nella delusione.
Chi sono io?
Non ho più identità, è rimasta di me
solo un’immagine imperfetta
e diversa da quella che sognavo di essere.
Riverso la mia rabbia sul mio corpo,
riflesso in uno specchio d’acqua,
che un tempo amavo e di cui mi nutrivo.
Ingoio e vomito sostanze velenose,
per ridurre in frammenti il falso me,
la persona ideale, la crepa del mio desiderio.
brava @mariagrazia