Fotografia, amore, dolore

Il 12 dicembre 1969 la terza dei miei figli aveva 20 giorni. La notizia della bomba a piazza Fontana arrivò a casa come un fulmine, abitavamo vicino. Il giorno dopo, il giornale per cui lavoravo, Il Mondo, ci informò che avremmo dovuto fotografare i funerali. Il 15 dicembre allattai la piccola, poi uscii veloce verso piazza Duomo con le Nikon a tracolla. Arrivammo sul Sagrato, affollatissimo. Ci spingemmo verso le bare, fra i parenti disperati e i potenti con facce cupe. I miei colleghi scattavano e scattavano, ma io non volevo stare addosso ai parenti, né omaggiare i potenti. Il cielo era quasi nero. Io girai di colpo le spalle. Guardai il popolo milanese, vero, sincero, in lacrime. Anche i vigili piangevano. Anch’io. Decisi che queste sarebbero state le immagini giuste per ricordare un giorno di immenso dolore e di grandissimo amore. Un giorno della mia grande, forte, umana Milano. Ne fecero la copertina, al Mondo.

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