Ho visto un filo d’erba bucare l’asfalto fra un tombino e il marciapiede [clic]. L’ho visto resistere alla pioggia d’autunno e alle macchine assordanti. Ai giorni che non hanno tregua, alle grida e alle parole insensate. Ai passanti frettolosi, alle corse laceranti del tram numero tredici, alle sirene delle ambulanze e alle notti desolate. L’ho visto opporsi con dolcezza alla ferocia del Tempo e degli uomini, ma sono sicuro che da qualche parte esiste un piccolo prato-paradiso che accoglierà queste erbe solitarie [punto].