Fra la via Emilia e il West

 
Pier Vittorio Tondelli, Un week-end postmoderno. Cronache degli anni Ottanta, Bompiani 2001 ( I ed. 1990)

Cosa è restato degli anni Ottanta? Poco, credo. In un mare di spazzatura riemergono scrittori come Pier Vittorio Tondelli, che non è un cult per filmini su youtube, ma una voce nitida e preziosa della nostra letteratura.
Il Week-end postmoderno è una raccolta di articoli scritti negli anni Ottanta che si sfoglia come un catalogo pullulante di forme, luoghi, corpi e loghi, siano essi griffe di stilisti o insegne di locali, o negozi a Rimini e a Londra. I testi si snodano per tutto il decennio, dalla stagione delle radio libere alla nascita della acid house, in una puntuale ed immaginifica mappatura della vita giovanile romagnola, italiana ed europea, fra happening artistici, riviste, fanzine, fumetti, feste, disco-bar, concerti ed eventi.
Tuttavia, una sottile angoscia premonitrice percorre le pagine del libro: “Firenze allora si sarebbe dispiegata come l’immagine dell’Occidente stesso […] avviato inesorabilmente verso la morte, cinto d’assedio dalle popolazioni dei continenti poveri”.
L’universo di cui si avverte la fine possiede però ancora una vitalità produttiva. Si celebrano, per esempio, rapidi connubi con il terziario avanzato del «polo moda» e degli stilisti.
Emblematiche le pagine sui fumettisti:”Nel gennaio di quest’anno (1985) è la rivista Vanity che se li accaparra in blocco per illustrare le collezioni di moda: ecco allora Tanino Liberatore interpretare, con il segno truculento di RanXerox, il pierino dello stilismo italiano, Franco Moschino, Giorgio Carpinteri geometrizza Fendi. Igort ambienta, in uno scenario da olocausto nucleare, fra scheletri di dinosauri e vegetazione amazzonica, gli abitini di Cinzia Ruggeri”.
I luoghi più frequentati di un occidente locale-globale che va da Correggio a New York passando per le brecce e i murales di Berlino ovest-est, sembrano però dispiegarsi tutti nella riviera
romagnola: le costruzioni seriali della costa, la spiaggia ( dove i corpi s’incontrano nei vari battuage gay, etero, trans), l’ippodromo, la birreria, la discoteca, il disco-bar, il centro commerciale en plein air di Viale Ceccarini a Riccione. Un mondo fra la via Emilia e il West che forse esiste tuttora, ma svuotato delle aspettative e dei desideri di chi lo ha con tanta passione cantato.

 

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