Freedom Una canzone per Kamala

– Hai sentito?
– Cosa?
– La Cnn riporta che Beyoncé ha concesso il libero utilizzo di “Freedom” a Kamala Harris, per la sua campagna elettorale. Lei ha già utilizzato il brano apparendo in pubblico, mentre risuonavano i versi “Freedom! Freedom! I can’t move. Freedom, cut me loose! Yeah” ( Libertà! Libertà! Non posso muovermi. Libertà, liberami!) (clicca qui)
– A Trump, durante le scorse elezioni, non è andata così bene.
– Sì, Tom Petty, ma prima di lui, Neil Young, Rihanna, Rem e tanti altri lo diffidarono dall’utilizzare i loro brani durante le sue manifestazioni. (clicca qui) Alcuni artisti non vogliono che i propri brani diventino la colonna sonora di campagne elettorali di un personaggio politico, soprattutto se non ne condividono l’orientamento. Credo sia questo uno dei principali motivi per cui negano l’autorizzazione.
– Capisco. Ma le canzoni, una volta composte, prendono congedo dal proprio autore e volano libere per il mondo. La magia della musica è “bipartisan”. Molte canzoni, tanti autori di musica classica possono piacere al di là di qualsiasi convinzione politica o religiosa. Beethoven era amato sia dai nazisti che dai partigiani…
– Sì, però c’è anche una musica che ha forti connotazioni politiche, che è “partisan”; se piace agli uni, non può piacere agli altri. Hai mai sentito un fascista che canta Bella ciao l’Internazionale, un membro del Ku Klux Klan che intona We shall overcome, un antisemita che apprezzi “Un sopravvissuto di Varsavia” di Schönberg? Freedom ha tutte le caratteristiche per essere una canzone in sintonia con chi lotta per il pieno conseguimento dei diritti civili e sociali. Ai Bet Awards Beyoncé l’ha eseguita facendola precedere dal discorso di M. L. King I have a dream (clicca qui) nel corso degli anni è diventata un inno del movimento Black Lives Matter.
– Pensi sia bene utilizzare per la campagna elettorale una canzone “partisan”?
– Con una canzone “partisan” dalle forti connotazioni politiche raccogli i voti della tua parte e forse anche di chi si astiene dal voto, con una “bipartisan” rastrelli anche i voti degli indecisi. Chi si occupa di campagne elettorali conosce bene questi meccanismi. Utilizzare una canzone come Freedom vuol dire mandare un segnale forte anche agli elettori democratici che non vanno a votare, perché delusi da politiche poco incisive riguardo ai diritti civili e sociali. Il modo con cui Beyoncé  pronuncia la parola Freedom non lascia adito a dubbi nella determinazione a raggiungere quegli obiettivi: “Libertà, libertà / Dove sei? / Perché anch’io ho bisogno di libertà / Rompo le catene da solo / Non lascerò che la mia libertà marcisca all’inferno / Ehi! Continuerò a correre / Perché un vincitore non si arrende”.

3 commenti su “Freedom Una canzone per Kamala”

      1. La melodia cambia, le parole anche, ma il titolo rimane uguale.
        Freedom.
        Ieri Richie Evans a Woodstock, oggi Beyoncé

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