Gabriela

L’altra notte qualcuno è venuto a prendermi e mi ha portato di là mentre dormivo, non me ne sono neanche accorta.
La mamma piange, dice che avrò freddo.
Mi chiamo Gabriela, ho sette anni e peso diciotto chili.
Non ci sento, vedo a malapena, non parlo. Non cammino, perché quando sono nata è successo un casino, non so bene che cosa.
Dicono tutti che sono molto carina, ma io lo so che gli faccio un po’ pena.
I miei compagni di scuola mi disegnano sempre che sto in piedi. Solo in seconda hanno chiesto alla maestra se un giorno camminerò.
La mia maestra mi piace tanto, ogni mattina sto in corridoio con la mamma e l’aspetto. Lei arriva e mi dice nell’orecchio “Ciao scimmia!”, io rido e mi giro.
La mamma invece mi compra sempre tante scarpe. Al banco della Chicco mi ha comprato queste con le luci, quelle che se cammini si accendono. Le mie no, perché io non camminerò mai.

Oggi sono venuti tutti a trovarmi, c’è anche la maestra, l’ho riconosciuta dal profumo. Mi ha portato delle roselline bianche. Le mie scarpe adesso si accendono.
C’è il sole in cielo, un cielo azzurro che non finisce più.

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