Gatti in scatola

Da Altan: “Scusi, posso interromperla? – Prego, stavo dicendo un monte di cazzate”.

Ok: miau. Lo dico ma non lo dico, poichè, secondo Schrödinger posso essere sia viva che morta allo stesso tempo. Specie se nessuno apre la scatola. In fondo è la stessa situazione in cui si trova il Governo, pur non essendo un gatto. Certo, tutto dipende dallo sguardo e dal pensiero, come nell’esperimento mentale del Premio Nobel austriaco. Dicono i francesi: il gallo è morto (le coq est mort). Ciò non significa che lo sia anche il gatto. Se il gatto non è morto, Schrodinger ha torto ma anche ragione. Dunque il gallo è vivo. Dev’essere questo il ragionamento fatto da Sarkozy con Merkel di recente. E ahinoi il problema è che non si riesce a mettere l’italica bestiolina in nessuna maledetta scatola al cianuro. Avviene piuttosto il contrario: siamo un intero popolo avvelenato in una scatola di piombo e presto si constaterà la nostra dipartita dall’Europa e dal mondo. Dobbiamo dunque rompere le scatole, è chiaro. Ma come? Via, tutti sappiamo cosa si dovrebbe fare e infatti sentenzia George Burns:“E’ un vero peccato che le sole persone che sanno come far funzionare il paese siano troppo occupate a guidare taxi o a tagliare capelli”, ma Burns era un Oscar, non un Nobel. E tantomeno un Premier.
“Non ridere, non lugere, neque detestari, sed intelligere” , dice Spinoza. Non è dunque vero che la funzione propria del cretino sia fornire idee ai geni vent’anni dopo. Perciò il Trota è vivo e lotta assieme ar Pelliccia. E qui un timore assale la persona dabbene: e se Achille non superasse davvero la tartaruga ? O, addormentarsi stanotte sapendo che René Barjavel ha ucciso il nonno! Ma forse il DITO è già tratto.

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