Gatto Natale

Caro Babbo Gatto Natale,
sono il gattino grigio che abita al quarto piano, nell’ultima casa del viale accanto alla stazione dei treni.
Sono buono e caro, così almeno dicono i due miei amici umani, perciò confidente ti scrivo, nell’imminenza della festa che quest’anno si preannuncia meno serena per tante e troppe famiglie.
Vorrei tanto un grande cuscino, non importa il decoro, basterebbe fosse morbido e caldo, per riposare tranquillo il mio sonno e i miei sogni.
Se non fosse troppo, potresti aggiungere un po’ di croccantini diversi da quelli che mangio per cena, e magari anche qualche topolino di stoffa, quelli con cui mi piace tanto giocare?
Se non li merito, se fosse troppo, pazienza, mi hanno insegnato ad essere sobrio e gentile, a godere degli affetti e dei moti affettuosi del cuore e che tanto assomigliano alle fusa che noi gatti facciamo a chi dimostra di amarci e non ci abbandona.
Ciao-miao Babbo Gatto Natale, ti ringrazio per tempo: troverai le mie impronte sul davanzale a guidare il tuo passo nella notte in cui ogni piccolo gatto dovrebbe avere qualcuno a cui fare le fusa.
– Zen, il piccolo grigio di un quartiere rumoroso e affollato

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