Genova e lacrime

“Genova e lacrime. Ma sul web e in tv non leggo e sento altro che bugie, calunnie, bufale, accuse perentorie e minacciose poi ritirate. Una babele dissennata, dove il ruolo da protagonista lo sta svolgendo il governo in carica – una follia piena di un veleno, che circola ugualmente mortale, anche dopo ogni prova in contrario dimostrata, ogni smentita da parte degli stessi che l’hanno messa in circolazione.
Sto scrivendo parole inutili, svelando ovvie verità che chi si è informato conosce già; e chi non vuole esserlo, non vuole conoscere, è per poter continuare a odiare.
Certo, il ponte non è caduto da solo. Immagino che colpe e responsabilità ve ne siano, magari condivise negli ultimi 30 anni. Non si possono però definire prima di avere informazioni sicure. Magistrati e periti devono fare il loro lavoro.
Non si può gridare all’untore, ergere roghi, lanciare fulmini e invocare vendette e rovina senza nulla sapere. Farlo, è un reato. Anche se sono ministri a urlare pubblicamente, a influenzare milioni di persone con ogni mezzo.
Ma, soprattutto, è inutile. Ecco, se mi leggete chiedo una cosa sola: informatevi, informatevi, informatevi. Per capire come è potuto accadere, perché non accada più, per vedere cosa si può fare subito di utile, per i Genovesi, per Genova e per l’Italia”.

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