Gianni scrittore geniale, sorprendente giocoliere delle parole e della fantasia, nacque a Omegna, sul lago d’Orta il 23 ottobre del 1920. La sua scrittura indirizzata ai piccoli ma affatto “rimpicciolita” da tale pubblico, lo colloca in letteratura tra i grandi del ‘900, una scrittura estrosa, sonora, ritmica, arguta, sapiente, educativa, leggera e garbata.
Autore prolifico di poesie, filastrocche, racconti e romanzi. Nel 1970 ha ricevuto il premio Andersen, il massimo riconoscimento nell’ambito della letteratura per l’infanzia.
È un mondo immaginifico e poetico quello di Gianni Rodari, di un sognatore convinto che “il mondo si può guardare ad altezza d’uomo, ma anche dall’alto di una nuvola” (da “Grammatica della fantasia”).
Rodari ci sorprende, anzi ci incanta, guardando alle cose quotidiane della vita con attenzione e meraviglia, con sguardo pensoso, rivolgendosi a tutti, adulti e bambini, dimostrando che modi e mondi possono essere diversi e anche migliori. Rodari rompe gli schemi, i pregiudizi, i luoghi comuni, stravolge e cambia fatti e ruoli, gioca con le parole. “c’era una volta un povero lupacchiotto, che portava alla nonna la cena in un fagotto. E in mezzo al bosco dov’è più fosco incappò nel terribile Cappuccetto Rosso, armato di trombone come il brigante Gasparone…Quel che successe poi, indovinatelo voi.” (da “Le favole a rovescio”)
Così facendo ci invita ad essere curiosi, riflessivi, dubbiosi, ci invita e ad usare liberamente le parole, beneficiando del loro potere liberatorio. Anche l’errore per Rodari diventa occasione per rompere gli schemi e scoprire altre realtà possibili.
È chiaro l’impegno sociale, politico attraverso un pensiero fondato sugli ideali di libertà̀, uguaglianza, solidarietà̀, attraverso l’invito a fare le cose difficili
“Bambini, imparate
a fare le cose difficili:
dare la mano al cieco,
cantare per il sordo,
liberare gli schiavi
che si credono liberi”
(da “Parole per giocare”)
E la dimensione democratica è anche in quel mostrare la meraviglia per le piccole cose, per le cose semplici che sono alla portata di tutti e che devono essere davvero per tutti.
“Io sono un sognatore,
ma non sogno solo per me:
sogno una torta in cielo
per darne un poco anche a te.”
(da “Una torta in cielo”)
Tante volte ci commuove Rodari e tante volte ci diverte, dove il divertimento è anche pensiero divergente con intenti al di là del gioco delle parole che sono strumento potentissimo della sua scrittura.
Nel romanzo “C’era due volte il Barone Lamberto”, il vecchio e ricchissimo barone Lamberto finalmente impara a ragionare con la propria testa, interrogandosi sempre sul perché delle cose. Tema ricorrente in Rodari quello dell’importanza di essere protagonisti della propria vita, di esserne parte attiva attraverso la creatività e la nostra libera iniziativa.
Nel romanzo inoltre viene svelato il segreto della longevità di Lamberto, poiché “l’uomo il cui nome è pronunciato resta in vita”. Allo stesso modo Rodari continua a restare tra noi, nome ricorrente tra i nostri scrittori contemporanei: critico fantasioso della nostra società manipolatrice, avversario garbato e deciso delle ingiustizie e delle prepotenze. Resta con noi, ci accompagna con la sua scrittura, l’uno e l’altra sempre vive, umanissime e gentili.