Giovanni Soldini aggiunge un altro record: Il Maserati Multi 70 è arrivato, oggi, al ponte Queen Elizabeth alle 13,20 battendo di cinque giorni il primato precedente della Hong-Kong-Londra che era di 36 giorni, 2 ore e 38 minuti. Scenderà a terra al molo di St Catherine Dock, sotto il Tower Bridge, nel cuore di Londra. Chissà quale sarà stato il suo primo pensiero quando ha visto il Tamigi con un nuovo record conquistato sul suo splendido catamarano. Forse il padre che, proprietario di una bellissima Alpa 12,70 di nome Garbì, lo portava con tutta la famiglia in giro per il Mediterraneo.
Nacque proprio lì il grande amore, in quella barca stretta. La vista dei delfini, i primi colpi di vento, la paura, il coraggio di superarla, la barca che sbanda e gli ormeggi. Forse avrà ripensato alla Baule-Dakar del 1991, la sua prima grande impresa in solitaria. Specialità nella quale sarebbe diventato il più forte di sempre con due celebri giri del mondo e oltre trenta navigazioni transoceaniche. Forse, oggi con una barca dalla tecnologia più evoluta di sempre, continua a pensare quella volta in cui, pur di navigare, riuscì perfino a coinvolgere una comunità di recupero per tossicodipendenti costruendo, con loro, lo Stupefacente.
Grazie a uno sponsor lo incontrai nel 2002. La banca per la quale lavoravo lo finanziava, con lo slogan “Mani forti che tengono il timone”. Al primo incontro, quando lo vidi con una maglietta sbiadita, cambiai subito il mio look formale. Era come il suo personaggio, autentico e schivo. Aveva i capelli spettinati dal vento, la pelle bruciata dal sole, quelle grandi mani da lavoratore screpolate e dure. Schietto nelle risposte. Si capiva che non amava fare la parte dell’uomo di successo e non nascondeva la sua rudezza.
Pur avendo compiuto imprese memorabili riconosceva che “sentire la paura” gli aveva salvato la vita. Era arrivato da noi sull’onda di un’impresa che rimarrà negli annali della marineria: nell’ultima tappa dell’edizione 1998/1999 della competizione “Around Aloneil” aveva vinto, diventando campione del mondo; ma campione lo era, e ancor più grande, per aver salvato durante la gara, la collega Isabelle Autissier che, dopo il rovesciamento dell’imbarcazione, era distante da qualsiasi possibile intervento di salvataggio.
Ora starà pregustando la gioia di un giusto riposo sulla costiera ligure, dove vive, e cerca di fare le cose che ama di più, quando è a terra: leggere, sentire musica, stare con la famiglia.
Buon vento Giovanni Soldini!
Leggenda Vela. HongKong-Londra