Gli anni più belli (film del 2000 in onda su Sky e Primevideo) è uno dei film italiani preferiti di mio figlio (classe 2005). A lui non interessano le polemiche circa il regista (Gabriele Muccino). A lui frega ancora meno delle mille candidature a vari premi e zero titoli, della crisi dell’industria cinematografica italiana, del dibattito circa l’intellettualizzazione dell’intrattenimento. Ignora volutamente la critica, le recensioni, le stroncature, il botteghino. Lui ha la verità degli adolescenti, gli piacciono gli attori giovani, ma giá giganti, come Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria, Emma Marrone. Gli piace la storia degli amici, che potrebbe essere vera. Una storia incasinata, raccontata con sentimento. Sono così orgoglioso di mio figlio, e concordo con lui. Aggiungo solo un paio di cose che amo particolarmente a ogni proiezione.
Il brindisi alle cose che ci fanno star bene.
Una donna che non si fida del suo amore. Un uomo invece sì.
I protagonisti sono tutti e tanto incasinati a 14, 30 e fin oltre i 50 anni.
Non esiste pace, solo accettazione.
Il film è pieno canzoni di Baglioni.
Non ci si vergogna della povertà, dell’ingenuità, dell’ignoranza e delle scelte sbagliate.
E contiene la piú bella definizione dell’amore che conosco: “E non datemi del romanticone, che lo so giá!”