I lampadari dell’Hotel Nhow

La donna stanca è sempre qui
con le sue scarpe da consulente.
Non sembra accorgersi di me
né di quei lampadari gommosi
più trasparenti del vetro
come enormi torte di compleanno
che qualcuno ha acceso
e capovolto e
inchiodato al soffitto.
Forse è sempre stata qui
prima ancora che tirassero su l’albergo.
Con chi parla nella notte?
Deve pur esserci stato un momento
in cui s’è stancata
prima ancora di diventare altro
quando lo scarto tra le scarpe che sperava
e quelle che sapeva di calzare
l’è parso tutt’a un tratto incolmabile.
Nessuno si ricorderà di quel passaggio
e neanche di quello in cui le lampade
hanno smesso di essere catene polimeriche
per diventare meduse
che fluttuano sotto la superficie del soffitto.

lampadari

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