Qualche giorno fa è stato il compleanno di Robert Millar.
Pochi si ricorderanno del suo nome, eppure negli anni ‘80 fu un ciclista di valore. Scozzese, eccellente scalatore e vincitore di alcune tappe al Tour de France, fu a lungo il miglior ciclista britannico. Ma non è per questo che parliamo di lui. Anzi, Robert lasciamolo perdere, il compleanno da festeggiare non era il suo, ma quello di Philippa York. Perché Millar, svanito nel nulla nel 2003, è ricomparso qualche anno fa nei panni di una donna: Philippa. A volte, i vicini di casa la vedono girare in bicicletta per le strade del paese, con i capelli rossi sotto il casco, e si chiedono chi fosse, in passato, quella donna dall’aria mascolina che vive in compagnia di un’altra donna. Ma sono troppo britannicamente educati per chiedere qualcosa. Oppure, molto semplicemente, sanno che ogni essere umano è una piccola o grande raccolta di vite. Ciascuna ha il suo tempo. Un giorno ciclista, un giorno Robert, un giorno commentatore sportivo (Millar, col suo nome di nascita, tiene un blog sul sito Cyclingnews.com), un giorno Philippa, un giorno androgino. Vi ricordate Orlando, di Virginia Woolf? Ecco, così. Come potrebbe essere per tutti.