Il Crepuscolo degli Sghei

Vagava, solo, nel padano maniero. Tra ombre funeste. Dalla soffitta, colma di polverosi manuali di esoterismo e cartomanzia, giungevano sommesse le lagrime della Sposa. Sul rude tavolo di rovere di Ponte di Legno, avanzi ammuffiti di polenta e d’ossi giacevano in mezzo a cartelline sparse e post-it inquietanti. Tra queste: The Family, The Fish, The Rosamaur’s issue, The magic circle. Nomi da far tremare le vene dei polsi. Tremò, il Boss? Giammai. Un vero eroe nibelungico sa fronteggiare anche il fuoco dell’infamia. Si sedette sul trono d’acero della Valcamonica, accese un sigaro, sintonizzò la sua mente padana sulle frequenze del Gran Druido che tutto prevede, e finalmente tutto fu chiaro… Vide il gruppo di cavalieri celoduri e puri, pronti a qualsiasi faida, divenire man mano asserviti alla pecunia Spqr. D’altronde era quella che piaceva tanto anche a lui, come dar torto ai suoi eroi? Il maniero finto-medioevale pieno di gadget, dotato di una stanza speciale per giocare con Rosamaur, era stato comprato proprio con gli sghei romani. E così gli ori, i destrieri Suv, le femmine, i mille capricci del clan. Guardò dallo spioncino attraverso i merli. Fuori, i Barbari Fiammeggianti giudati da Bobomar e dal Toso affilavan nell’ombra le spade, cantando l’inno di guerra. Contro di lui, stavolta: -C’è fumo attorno ai falchi nella stanza del re. Il momento è giunto di dividere l’oro, i gioielli e gli elmi. Non v’è nessuno fra gli uomini che duri in eterno. Morte al saccheggiatore di anelli!- La sua raccolta di icone in camicia sui prati. I suoi comizi. Le sue canottiere. Una Rosamaur raggiante, ninfa padana nel suo fulgore. Il Po. La Sacra Ampolla. Venezia e gl’araldi sulle gondole. La Turrita Bergamo reconquistada. Solo ricordi. Tutto. Tutto finito. Mise su un cd con l’Aida, niente Wagner, quello andava bene per un perdente come Hitler. Io gli sghei li ho fatti. Il Dio Padano sarà orgoglioso di me e – il più tardi possibile – avrò anche un posto nel Paradiso degli Eroi Lumbard. E se ne andò a dormire, sereno eroe, vicino all’imperitura elsa. Nè Fornero, nè Monti, ovviamente. In Italia, da nord a sud, il Sonno dei Giusti non si nega proprio a nessuno.

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