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Il Dec del mattino

Stamattina ho incontrato Andrea De Carlo. Non l’ho riconosciuto perché era senza maschera. Le maschere gliele fa Diabolik, e lui poi le stira. Ogni tanto vengono fuori male e assomiglia a Baglioni, però con i capelli neri e meno lampadato. O più lampadato, dipende. Se la maschera è venuta male lo vedi anche dal naso, che qualche volta è più bitorzoluto. Di base ne ha cinque modelli: da chitarra, da cavallo, da pittore, da fotografo e da scrittore figo. Poi ci sono i crossover: chitarra+cavallo; scrittore figo+pittore; cavallo+fotografo… Questa mattina, essendo senza maschera, assomigliava ad Alessandro Baricco, ma coi capelli tinti. Solo che Baricco non suona la chitarra, ma il pianoforte, e quasi mai a cavallo. Che uno sia Milanese e l’altro Torinese, più che differenziarli li accomuna, aspirando entrambi al Mi-To. Quando ha capito che non lo riconoscevo, ha preso una maschera dalla tasca e se l’è messa. Siccome non era stirata, assomigliava a Andrea De Carlo con le pieghe. Quelle vicino agli occhi sembravano due pinces. Il resto della faccia era sciancrato.

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