IL DELATORE

nuovi_lavoriLo strumento più efficace per la verifica della corretta attuazione del reddito di cittadinanza è l’occhio vigile dei vicini, strictu dictu la spiata. Lo ha dichiarato il ministro Di Maio, e il mio primo pensiero è stato «finalmente un antidoto al tedio della pensione!». Già ho sistemato un cuscinetto sul davanzale, avvicinato la sedia e comprato un binocolo. Anche perché, senza scomodare Hitchcock e la sua Finestra sul cortile, in Italia esiste una lunga tradizione di donne anziane, dette a Roma Sora Impiccetta, che si appostano alla finestra per vigilare sul comportamento dei “casigliani”, come li chiamava Totò, o, nei paesi, portano fuori la seggiola e la sistemano all’ombra d’estate e al sole d’inverno per “chiacchierare con le vicine”, in realtà per sottoporre i passanti a uno scrutinio da fare concorrenza a quello di un posto di blocco di Tel Aviv. C’è perfino una pagina Facebook, ma una rete di delazione che si rispetti non può affidarsi alla mera, sporadica iniziativa individuale: esistono i portieri, da quelle leggendarie di Simenon ai sinistri figuri che sotto il fascismo agivano da delatori patentati, e temuti, denunciando magari per vendetta gli inquilini del caseggiato. Anche se oggi, almeno nelle grandi città, i portieri superstiti (il loro è il primo “costo” che i condomini tagliano) sono spesso stranieri, specie asiatici, e quindi meno adusi ai costumi locali. Senza contare che magari qualcuno di loro, a basso reddito, potrebbe pure beneficiare dell’ elargizione che sta per essere introdotta. E non vanno trascurati i negozianti vicino casa, e perché no il giornalaio, che può accorgersi che compri Vanity Fair invece del quotidiano (a proposito, il giornale rientra tra le spese non sanzionabili, per chi è sottoposto a regime di reddito di cittadinanza?).
Insomma, un’altra tradizione, anzi, una vocazione italica che ritorna, e che ci cale della recente pronuncia della Cassazione, secondo la quale chi ti spia dalla finestra non commette reato di molestie, in quanto ti osserva dalla sua proprietà privata, mentre è invece punibile la vicina che si apposti sul terrazzo condominiale, luogo aperto al pubblico, e che scruti dentro casa tua, costringendoti a tirare le tende? Privacy, che privacy? Senza contare che si tratta di una parola straniera! L’Italietta del nuovo corso “rivoluzionario” somiglia sempre più a quella di un passato che ingenuamente credevamo archiviato.

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