Chissà se mi dovrebbe consolare
questo cielo che si apparta
aperto e alto rispetto a dove sono
e che è luce, aria e ancora altro
ma che invece resta muto
continuamente silenzioso.
A gesti, come succede a chi torna dalla guerra
dice quello che chiamano dolore.
D’inverno, la stagione
nella quale sono nato
il freddo parla, parla a voce alta
parla, urla di continuo nelle ossa
senza raccontare di parole