Ogni tanto gli editori scovano piccoli gioielli dimenticati. Ci è riuscito quest’anno Iperborea, casa editrice specializzata in letteratura scandinava, col racconto di Gunnar Gunnarsson “Il pastore d’Islanda” oggi pubblicato per la prima volta in Italia. La prima edizione, con il titolo Advent, risale al 1936 in Germania.
Una favola? Forse una parabola, forse una testimonianza, un’ode ha detto qualcuno. Sicuramente un racconto che regala un senso al Natale come nessuno di noi è più in grado di dare.
Benedikt, servo contadino pastore, da 27 anni compie lo stesso rito in occasione della prima domenica dell’Avvento: parte con il suo cane Leò e il suo montone Roccia per i monti dell’Islanda alla ricerca delle pecore smarrite, rimaste a vagare nella neve dopo essersi allontanate dalle greggi, che in autunno lasciano i pascoli. Un trio solidale, complice, dove ognuno dei componenti svolge un ruolo senza perdere mai d’occhio gli altri, offrendo protezione e garantendo supporto quando necessario nel tragitto faticoso.
L’inverno islandese è difficile da immaginare perché il freddo e il buio di cui è fatto hanno un che di sovrumano, di intollerabile. Ma Benedikt ogni anno, la prima domenica d’Avvento compie questo cammino con animo sereno, non gli pesano gli anni, ora giunti a 54; anzi sente i monti ghiacciati, il vento sferzante, la neve incessante, i pendii impervi come amici fedeli, quasi degli accompagnatori nell’impresa conosciuta. Impossibile che lo tradiscano, forse come Dio, vogliono solo sfidarlo, ma non voltargli le spalle.
Poi ci sono gli amici, i contadini, i pastori, il traghettatore, gli allevatori che lo attendono nelle stazioni di posta.
Quest’anno però sul cammino di Benedikt si presentano degli imprevisti, e il lettore con lui conquista ogni passo nella neve e nella tormenta, procedendo nella tensione del racconto, avanzando col suo protagonista, il cane e il montone. Su tutto si stende infine un senso di pace a dispetto delle bufere, che sembrano persino uscire dalle pagine ad ingoiarsi il lettore.
Questa “trinità” si muove compatta, rivelando il rapporto stretto fra l’uomo e gli animali e fra loro e la natura. Come sottolinea lo scrittore islandese Jón Kalman Stefánsson nella sua postfazione, questo racconto si inserisce fra quei capolavori della letteratura che trasformano storie semplici in storie immense.
Advent, cioè la storia del pastore d’Islanda, è un gioiello che merita di essere goduto proprio a Natale per ricordarci cosa sia la semplicità del vero sentire umano posto di fronte alla potenza della natura, a dispetto dello sfilacciato animo della nostra epoca.
Gunnar Gunnarsson – Il pastore d’Islanda (Advent) – Traduzione di Maria Valeria D’Avino – Iperborea € 15