“Non essere triste per le avversità della vita, perché lo spirito ha potere sul corpo e può farti ammalare sino a condurti alla morte“ ( Galeno 129 d.c.)
Il mio cuore di donna adulta può arrivare a pesare fino a 230 grammi, sto parlando del cuore “freddo”, del muscolo … Ma il mio cuore si riempie quotidianamente di tutto ciò che io sento e vivo. Allora mi domando, quanto vi pesano dentro il dolore e la felicità?
Me lo sento come uno scrigno segreto, un po’ come lo disegnò Walt Disney nel film “Biancaneve e i sette nani”. Lì, la Regina malefica e invidiosa della bellezza, della giovinezza e della purezza di Biancaneve, ordinò: “voglio il suo cuore, lo voglio!” Perché dentro al cuore, organo nobile, ci sta tutto, vi abitano il nostro respiro, i nostri ricordi, le nostre apnee, le nostre paure, le nostre gioie, le nostre lacrime.
Mi capita spesso, di fronte a una grave notizia, di battere il palmo della mano destra sul petto, in prossimità del cuore, come lo volessi confortare: guarda ti sto mandando un grosso dolore, appena mi sarà possibile ti aiuterò per liberartene. Poi cerco un amico, un famigliare per sfogarmi, oppure prego, anche per strada mentre cammino – non necessariamente devo trovarmi all’interno di una chiesa – oppure scrivo, cercando nelle parole la fuga, anche sotto falso nome.
“Non essere triste per le avversità della vita, perché lo spirito ha potere sul corpo e può farti ammalare sino a condurti alla morte“ ( Galeno 129 d.c.)