Giunse una donna, al pronto soccorso. Aveva del sangue in faccia, a causa di una lesione ad un labbro e per un incisivo che s’era spezzato quasi alla radice
– Ma… Ma io non fo bene… – diceva la poveretta non perfettamente orientata.
– Cosa le è successo, Signora? – le chiese il medico di turno.
– Io… Io ero nel bofco, fotto uno di quegli alberi… – rispose, sibilando come una serpe a causa di quel dente schiantato. – Ha prefente quelli che hanno la foglia palmata, la fteffa che c’è fulla bandiera canadefe…?
– E allora?
– Mi pare, – riprese a dire la signora incerta. – Non fono ficura, ma ad un tratto dev’effere caduto dall’alto un pezzo di ramo lungo non più di un palmo e mi fono ritrovata cofì.
– Ma è sicura di quello che dice?
– Mah, io…
Il dottore esibì un’aria scettica, alzò un po’ le spalle poi disse all’infermiere di avvisare il reparto di odontoiatria e si apprestò a suturare il taglio.
Più tardi, concepì questo referto:
“Ferita l’acero confusa per corto contr’un dente”.

Immagine elaborata da Giovanna Nuvoletti
L’acero lacero: “Là ‘c’ero !”
Larici laceri: “Là ceri beceri…”