Quasi consumata una risma di carta. Cartucce in default. Cestino della carta a livelli di tracimazione.Guarda tu, se, a 81 anni suonati, alla fine della vita e di una brillante carriera doveva capitarmi di trasformare il mio studio in una copisteria. Nel mio condominio siamo in pochi e tutti più giovani di me… ma fanno smart working, hanno bimbi ragazzi in età scolare, i dispositivi intasati e non hanno tempo. Squilla il cellulare”:
– Zia Audrey mi faresti una cortesia?
– Certo tesoro,dimmi.
– Siccome oggi esco e vado al super quando mi lasci la lista dei tuoi desiderata mi infili anche quattro autocertificazioni per me e famiglia, che le precedenti non valgono più una cippa!
– Certo tesoro e grazie per il super!
Il tutto moltiplicato per 4 famiglie. Poi, vuoi negare altre 8 copie all’adorata colf peruviana che si presenta, come da contratto, tutte le mattine sparandosi 5 chilometri a piedi perché gli autobus di Roma sono una chimera? E pure lei “tiene famiglia” e non ha la stampante. Claro que no. Ho raggiunto il massimo delle richieste di questa tornata stamattina; 8,30 arisquilla il cellulare:
– Ciao,sono Maurizio (il mio adorabile avvocato e amico che abita a 200 metri da casa mia), mi sono arrivate le mascherine dalla mia amica cinese, te ne porto una decina se mi fai una cortesia. Ho la stampante rotta, potresti scaricarmi, quattro moduli dal Ministro degli interni?
….e vuoi negare 8 fogli di carta a un eroe che ti porta le mascherine? Impensabile.
Mentre scrivo, guardo l’orologio: solo le 10,30? Ora di sera saranno minimo una cinquantina di fogli. In nome della solidarietà del distanziamento sociale, mi direte, è il minimo che si può fare e volentieri lo faccio scongiurando Giuseppi, Lamorgese, Speranza & co… come diceva mia madre quando ero piccola e combinavo dei guai ”che sia la penultima volta”.