Il vestito felice

 

Quando si è infelici, lo si è, anche, perché si sa di esserlo. Invece, quando si è felici, si è anche infelici – perché si sa che presto si smetterà di esserlo. Allora, a che serve tutta la stupida felicità? A sapere che essa, la maledetta, è possibile. “Se sono capace di esser felice significa che ho diritto di esistere, che ho senso, che non sono morta. Se è passata tornerà”.

Perché illustro la felicità con questo vestito, una Petite Robe di Chiara Boni del 2010? Perché ha, dentro, in fondo, incisa a fuoco la mia felicità. Semplicità, misura, grazia, agio e naturalezza. Lo scollo a barchetta, perfetto per chi ha spalle larghe, collo lungo, capelli a caschetto. La manica attillata, che esalta i polsi sottili. Ai piedi le ballerine, che solo donne con caviglie perfette possono portare.

Un abito per essere leggera. Per scivolare nel mondo lasciando minime ma deliziose tracce. L’eterno tubino nero di tutta la vita, il mio vestito felice, sempre nuovo sempre lui – a ricordare ogni attimo delle perdute felicità.

 

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