il web e il terrorismo

Il web e l’Intelligence

I Servizi Segreti Britannici hanno nominato il Signor Robert Hannigan direttore per la sezione web e social network. Pare che le cellule terroristiche mondiali usino Facebook, Twitter, Whatsapp e Messenger per comunicare fra di loro e gestire i loro loschissimi affari. Dicono che il web conservi tutto (possiamo morire nella vita reale, ma nel virtuale diventiamo eterni), che Internet ci controlla e sa ogni nostro, consapevole o meno, pensiero e desiderio; sa chi siamo, dove andiamo, da dove veniamo e cosa trasportiamo. Esimi esperti ci raccomandano di non mandare via web i casi nostri, che ormai non c’è più privacy e si sa tutto di tutti. Ora io mi domando: perché i cattivoni, invece, se ne fregano bellamente? Cosa ci fanno i terroristi sui social network? Si mandano ricette con gli ingredienti per fabbricare bombe casalinghe? Chiedono come stanno le rispettive mamme per organizzare una lapidazione in streaming? CQ CQ CQ. Messaggi per le zone X, Y, Z: “Il gatto nel piatto sa di ratto”; “la bella lavanderina non stira i fazzoletti”; “oggi non sarà seren, doman si rasserenerà”. Signor direttore dei Servizi Segreti Britannici, lo giuro, io sono scema di mio, non scrivo scemenze in codice. Mi cancelli pure dalla lista.

 

Illustrazione di Stefano Navarrini

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