In fila

E’ sicuramente capitato a tutti, qualche volta, di sbagliare fila, come, del resto, sarà accaduto altre volte di azzeccarla.
Io, in tutta la mia vita, le ho sbagliate tutte.
Un anziano in difficoltà con la sempre più complessa burocrazia, uno straniero poco in confidenza con la nostra lingua, un impiegato mentalmente meno dotato dei colleghi, o anche solo semplicemente più lento; uno sciopero improvviso al momento del mio turno, varie gravide che reclamavano la precedenza pena un sicuro aborto sul posto, il finto pazzo e violento che “per cortesia, abbiate pazienza, lasciatelo passare, se no chissà che combina”, la bimba di cinque anni, che “la mia mamma mi aspetta, sarà già preoccupatissima”, l’ultimo arrivato che “scusate, ma ero solo andato a comperare una marca, ma c’ero già prima io!”, fino a chi, con la scusa di chiedere un’informazione, sbriga ventisei pratiche alla faccia dei filaioli (o filari, o filanti, o filistei?)… insomma, un accidente qualsiasi ed ecco che la MIA fila, quella che dopo accurati studi e indagini preliminari mi era parsa al di là di ogni ragionevole dubbio la più snella e veloce, si trasformava da gazzella in ippopotamo artrosico.
Ed io, inerme, vedevo le file vicine scorrermi accanto come torrenti di montagna, veloci, allegre, vivaci.
E questo sempre.
Tanto che ero caduto in una prostrazione profonda, poiché avevo assimilato la mia fortuna nelle file, alla mia vita, e mi ero convinto che, qualsiasi attività io avessi intrapreso, o qualsiasi rapporto umano avessi tentato di instaurare con chicchessia, pure se con premesse gonfie di speranze, tutto si sarebbe concluso in un fallimento, ed io avrei continuato a guardare gli altri passarmi innanzi, con il cuore gonfio di rabbia e frustrazione.
E’ per questo motivo che, oggi, il semplice fatto di avere indovinato la fila più veloce, non solo mi carica di un piacere quasi orgasmico, ma mi rende certo che tutta la mia vita d’ora in poi sarà diversa; forse sarò incappato in un impiegato particolarmente efficiente, o chi mi precede non ha grossi problemi e si sbriga in pochissimo tempo… insomma, non so come mai, ma oggi fila tutto per il…
“Come… io?… sì, subito!…” scusatemi ma pare proprio che tocchi a me… sì, Danton ha già finito… è il mio turno!

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