Ho cominciato a leggere i romanzi di Simenon all’inizio degli anni sessanta, nelle edizioni degli Oscar Mondadori. Avevo dodici anni e mi sono subito appassionata al suo personaggio, Maigret, burbero ma disponibile ad aiutare i derelitti, le prostitute e i delinquenti, pur seguendo la legge.
Ho conosciuto la Francia che lui sapeva descrivere in modo semplice ma esaustivo.
Personaggi reali che io, ragazzina cresciuta in un paese, non avrei mai incontrato.
Ora, a sessantasette anni, mi sono ritrovata per caso a chattare con il figlio di uno dei miei miti. Figuratevi l’emozione… È stato gentile e ha risposto alle mie domande.
D. Suo padre era un uomo molto occupato, aveva del tempo da dedicare ai figli?
R. Sì, perché non lavorava tutti i giorni e lo faceva mentre noi eravamo a scuola.
D. Ha mai scritto delle favole o dei racconti per voi?
R. Purtroppo no, ma ha dedicato a ciascuno dei suoi figli il romanzo che veniva pubblicato per primo dopo la loro nascita. A me ha dedicato Un Nouveau dans la Ville.
D. Suo padre ha viaggiato molto, in quali paesi lei è stato insieme a lui?
R. Io sono nato negli USA, a Tucson, e sono cresciuto a Lakeville in Connecticut. Poi abbiamo vissuto a Cannes e infine a Losanna. Sono stato con lui a Bruxelles nel 1958 per l’Expo, poi sui canali dell’Olanda, a Venezia, Parigi, Barcellona, Atene, Odessa, Istanbul, Amsterdam e Delfzijl per l’ inaugurazione di una statua dedicata a Maigret.
D. Quali caratteristiche ritrovava in suo padre del suo personaggio più celebre, Maigret?
R. Tutti e due volevano essere “raccommodeurs de destinèes”.
D. Il cibo per Maigret era molto importante. Suo padre era un buongustaio? E cosa mangiavate in famiglia: choucroute e birra?
R. Mio padre era un buongustaio al ristorante. In famiglia i pranzi erano piuttosto “light”.
D. Molti italiani, me compresa, hanno conosciuto e amato la Francia attraverso gli occhi di vostro padre. Lui amava l’Italia?
R. Sì, andava spesso a Milano, Firenze e Venezia.
D. Ho letto del suo incontro con Camilleri, sceneggiatore dei telefilm trasmessi dalla TV italiana. Che cosa ne pensa di questi telefilm?
R. Penso che Gino Cervi sia stato il migliore dei cinque attori che hanno interpretato Maigret.
D. Quale film ispirato ai suoi romanzi è stato il preferito di suo padre?
R. In generale non andava a vedere i film tratti dai suoi romanzi.
D. Qual è il ricordo più bello e quello più triste di suo padre?
R. Il più triste è senz’altro la morte di sua figlia, il più bello penso la nascita dei figli, ma non abbiamo mai parlato di questi argomenti.
D. La ringrazio per la sua disponibilità e dopo questa conversazione con lei continuerò a leggere i romanzi di George Simenon con più piacere.