Francia o Portogallo? No, la finale degli Europei 2016, almeno per quanto riguarda gli inni nazionali, l’ha vinta la Germania.
Dopo essere stati eliminati da due gol di Griezmann che potrebbero considerare un quasi connazionale, stando alle origini del cognome derivante dai vari Griessmann, Grießmann,ecc., i nostri rigorosi amici tedeschi serpeggeranno, ben camuffati, nello scontro finale tra La Marsellaise e A Portugueza.
A Napoleone la Marsigliese non piaceva, ne fece sospendere l’utilizzo, forse anche lui sapeva che il canto in origine aveva il titolo di Chante de guerre pour l’Armée du Rhin e fu commissionato a Claude de Lisle dal barone Von Dietrich all’epoca della guerra franco prussiana con un’esplicita dedica al comandante delle truppe: il bavarese maresciallo Luckner! Difficile spiegare a un francese come il loro inno possa essere stato commissionato da un francese-per-caso e dedicato a un tedesco. Guarda caso, infatti, sia il barone che il maresciallo finiranno ghigliottinati, per altri motivi, pochi anni dopo.
Ci penseranno i volontari di Marsiglia, giunti a Paris per l’insurrezione, a nazionalizzare l’oriundo brano intonandolo, dal 27 giugno del 1792, da mattino a sera e, forse, pure sotto la doccia.
Se per La Marseillaise almeno la melodia è di mano francese, per A Portugueza si è riusciti a fare di più affidando la composizione ad Alfred Keil, figlio di due tedeschi trapiantati a Lisbona. Alfred era un po’ di tutto: pittore, poeta, musicista. Studiò e visse per molti anni a Norimberga dove avrebbe stabilito fissa dimora se non fosse stato per un’altra guerra franco-prussiana che lo indusse a tornare a Lisbona.
L’ispirazione per scrivere il brano gli venne, anni dopo, a seguito di una disputa internazionale tra Portogallo e Gran Bretagna che, lungi dalle Exit attuali, voleva invece entrare un po’ dappertutto. Sebbene la spinta creativa derivasse da un meno nobile moto di colonialismo, il nuovo canto ottenne successo.
Fu così che nel 1911, dopo la deposizione di Manuele II e la proclamazione della Repubblica, A Portugueza divenne il nuovo inno nazionale. Se non vi sembra molto pimpante, sappiate che l’altra più nota composizione di Alfred Keil è, appunto, una Marcia Funebre.
Quindi tedeschi dappertutto meno a casa propria, loro infatti l’inno lo rubarono all’austriaco Kaiser Federico II [lo raccontammo due anni fa proprio qui] alla faccia del plagio, dei diritti d’autore e dell’orgoglio nazionale mentre, in cambio, dal 1972, ci propinano la melodia del tedeschissimo Beethoven con la schilleriana Ode an die Freude come inno della sempre meno gioiosa Unione Europea.
Più Über Alles di così !