Finanziere: «È suo, questo?»
Squattrinato Chic: «Questo, cosa?»
F: «Il macchinone»
SC: «Be’, non è poi così gvosso!»
F: «Non mi faccia perdere tempo. Glielo ripeto: è suo ‘sto Suv?»
SC: «Povca paletta, è un Suv?! Io l’ho compvato usato da uno sfasciacavvozze, che me lo ha spacciato per un Fiat128 d’annata!»
F: «Facciamo gli spiritosi?»
SC: «Nossignove, non mi pevmettevei mai!»
F: «E quel cottage con vista-pista, è suo?»
SC: «Il tuguvio lì sul cucuzzolo? Mah, non sapvei… qui a Covtina è tutto così fviendly… ci ho dovmito, sì, lo ammetto. Ma giuvo di non avev mai pagato una bolletta di luce o gas, pev quella capannuccia»
F: «Non ne dubito. Senta… parcheggi.»
SC: «Pevché?»
F: «Parcheggi, e salga qui, ché dobbiamo andare»
SC: «Andave dove?»
F: «Al comando.»
SC: «No, la pvego, aspetti! Ho ancova un dubbio, appuntato»
F: «Ispettore. Parli pure, ma si volti, intanto, e pieghi le braccia…»
SC: «Il suo cappello… quel vicamo…»
F: «’mbe’?»
SC: «Ho sempve cveduto che le fiamme dell’infevno fossevo vosse»
F: «E il paradiso?»
SC: «Pulito, ovdinato. Pveciso, ecco! Ma non mi viene il tevmine giusto… »
F: «Fiscale?»
SC: «Sono innocente!»
F: «Anche a lei, piace Battisti?»
SC: «Cesave?!»
F: «Lucio.»