Insidie della rete

Un giovane influencer sta seguendo, tra video, canzoni e un po’ di “sano” dissing da chat, una lezione online di una delle tante università telematiche in giro per l’Italia.
Più o meno afferra che si parla di Francia, poi ascolta una canzone e mentre tra una canzone e l’altra c’è lo stacco ascolta il Prof che parla di Rabelais e del Gargantua e Pantagruel e di Panurge.
Ripassa ad un video e si perde il Prof intento a spiegare l’episodio di Panurgo che, durante un viaggio in mare, mal apostrofato da un mercante per vendicarsi compra uno dei suoi montoni e lo butta in mare e subito tutto il gregge si butta anch’esso a mare.
Il giovane, terminato il video, riapre la finestra della lezione mentre il Prof sta concludendo…“questi sono i famosi montoni di Panurgo, merce rarissima”.
E allora l’influencer, avvezzo alla superficialità da rete, subito lancia una nuova moda.
Il messaggio: “Per l’imminente inverno indossare i montoni di Panurgo”.
Milioni di followers, uno dietro l’altro, si gettano nel mare magnum degli shop online.
Ma niente. Questi benedetti o, meglio ancora, maledetti montoni non si trovano.
Qualcuno più sveglio prova a cercare tra il vintage, “perché i montoni si portavano negli anni ‘70 e ‘80”, ma niente. Introvabili anche tra i siti dell’usato.

Breve rubrica di ignoranza quotidiana (Mic L’Ape 🐝)

2 commenti su “Insidie della rete”

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