Non posso dormire e io lo so perché
io non posso sdraiarmi
perché dietro la schiena non c’è nulla –
nessuno che mi stringa cui poggiarmi –
io non posso scivolare tutta intera
in fondo alla dolcezza della carne
come fra due braccia che sostengano
il mio morbido esistere, e poi basta.
Qui, sotto di me, non c’è nulla
materasso, o cuscino
niente letto o lenzuola, né persona.
Ma un nero vuoto eterno interminabile.
dove solo chiudessi gli occhi ci cadrei
dentro – a finire – non potendo uscire
mai più