Non fatevi domande se andate a vedere Interstellar: godetevi solo questo prodotto americano, ricco ed esagerato come sono le grandi produzioni hollywoodiane. Non sbuffate se i vostri elementi di fisica quantistica sono pari allo zero e se non seguite bene tutti i dialoghi fra gli scienziati. Non lamentatevi se vi sfugge l’applicazione della teoria della relatività e non vi sono chiare le scelte del capo della improbabile stazione della Nasa, nascosta in una radura inaccessibile in un contesto da fine del mondo. Non chiedetevi come possano partire per la spedizione questi astronauti alla ricerca di un mondo alternativo, che costituisca una via di scampo per il futuro dell’umanità, minacciato da eventi atmosferici incontrollabili, carestie e povertà. Lasciatevi andare invece e gustate l’avventura nella sua bella realizzazione cinematografica, dove l’eroe (Mattew McConaughey), pilota costretto a fare l’agricoltore per sopravvivere, dà credito a misteriosi segnali apparentemente frutto di banali eventi gravitazionali e finisce per essere reclutato come capo spedizione. Il finale spiegherà tutto, vi confonderà forse ancora qualche dettaglio sull’attraversamento dei buchi neri e sulla relazione spazio-tempo ponendovi quesiti esistenziali, ma avrete la consolazione che, ancora e sempre, l’amore muove il mondo, la famiglia è la base della società e i figli sono il nostro modo di rimanere vivi anche in futuro. Avrete la conferma che l’essere umano ha un istinto di sopravvivenza al di là dell’onore e del senso di responsabilità, ma per fortuna proprio questi stessi valori controbilanciano il male e l’egoismo. L’eroe americano del resto è sempre un po’ pioniere e un po’ cowboy, ma ci piace da decenni e anche questa volta lo adoriamo. Molte sono le citazioni e i riferimenti ad altri film del genere: possiamo ritrovare elementi di Solaris, 2001 Odissea nello spazio, e molti altri fino al recente Gravity. Qui il tentativo è stato di uscire dalla mistica e dalla filosofia per rimanere sul piano della scienza. E noi ringraziamo il regista e sceneggiatore Christopher Nolan per non essere scivolato su una risposta a carattere fideistico. Silenzio in sala ora, si spengono le luci: inizia lo spettacolo tra le stelle