Ken Kesey – autore del romanzo “Qualcuno volò sul nido del cuculo“- per via di una disputa sui 20.000 dollari inizialmente pagati per i diritti, decise di uscire dalla produzione e di non vedere mai il film. Del resto non condivideva la scelta di Jack Nicholson e avrebbe preferito Gene Hackman per il ruolo di Randle Mc Murphy.
L’idea di scrivere il romanzo gli venne quando era impegnato nel turno di notte al Menlo Park Veterans’Hospital.
Durante le lunghe ore passate a parlare con i pazienti, ebbe modo di osservare e di comprendere la realtà agghiacciante vissuta da quelle persone che riteneva non fossero pazze, ma che semplicemente non si adattavano alle convenzioni.
Nel 1963 Dale Wasserman ne trasse un’opera teatrale di successo, nel 1975 Milos Forman diresse l’adattamento cinematografico che vinse i “ Big Five Academy Awards”.
L’anno scorso è venuta a mancare Louise Fletcher, l’attrice che impersonava la “Grande Infermiera” e che vinse per la sua interpretazione l’Oscar. Ma il personaggio descritto da Ken Kesey nel suo romanzo non muore mai: “ Si aggira qua e là, il solito sorriso da bambola compresso tra il mento e il naso e il solito calmo frullio che le esce dagli occhi, ma dentro di di sé dura e tesa come l’acciaio. Lo so, lo sento. E non si rilassa nemmeno di un capello fino a quando non è riuscita a eliminare l’inciampo… a far sì, come dice, che tutto “sia adattato all’ambiente”.
Ken Kesey Louise Fletcher Pazzia e convenzioni