Joséphine Baker

Nacque in una famiglia poverissima a Saint Louis il 3 giugno del 1906, madre afro-americana e padre ispanico, a tredici anni lasciò la casa e iniziò il suo viaggio nel mondo, realizzando la passione per la danza e per la musica. A Parigi, vestita solo di un gonnellino di sedici banane, riscosse un successo clamoroso e trasformò il charleston in un fenomeno culturale.
Durante la seconda guerra mondiale, si arruolò nei servizi segreti della Francia libera, utilizzò spartiti musicali per celare messaggi, fu decorata con la Legione d’onore, partecipò nel 1963 alla marcia organizzata a Washington da Martin Luther King, adottò 12 bambini provenienti da diverse parti del mondo che avrebbe chiamato “la mia tribù arcobaleno”.
Non si contano gli uomini e le donne che si innamorarono di lei. Di uno tra i tanti disse:”… Sim è un giovane giornalista, molto gentile e adorabile. Per tutto quello che fa per me la gente pensa che sia il mio segretario”. In realtà si trattava di un amore travolgente. Ma Sim era troppo ambizioso e mai avrebbe accettato di diventare “monsieur Baker”, ombra della bellissima donna. Così si lasciarono. Quando trent’anni dopo si incontrarono a New York, sempre innamoratissimi, lei, come se il tempo non fosse passato, rivolgendosi a Simenon, ormai diventato un famoso scrittore, disse: “Georges, perché mi hai abbandonato?”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto