Questo è il tuo pezzo di mondo
Questo è il tuo pezzo di mondo
dolore di cane, dolore di gatto, pioggia su una finestra chiusa
e una fame uggiolante che ti cresce dentro
e non ti lascia.È qui che soffre il tuo cuore
da persona normale, è qui che scopri
che il mondo si fa grigio quando ci sei catapultato dentro,
e che ogni giorno di nuovo devi andare al tuo funerale.Ogni tanto questo ti tocca,
questa mancanza, questo implorare qualcosa
e sentire dire “no”.Ogni tanto devi uscire nella gelida notte,
emettere suoni privi di ritmo
e sdraiarti in mezzo a loro, come una persona vera
senza riparo.
Karen Press raccoglie storie da un mondo lontano, le storie delle madri, delle antenate, le tiene insieme come scrigni preziosi nei quali imbibire un presente che si lacera senza il senso della storia tramandata. Le radici, la tradizione da racimolare e amalgamare al presente e da predisporre per il futuro è il lavoro poetico di Press che con lanternino e scalpello scava nei ricordi. La poeta ha tasche per raccogliere le pietre del passato così da ancorarsi a una storia, la sua storia e la storia del mondo: “Frammenti del passato / mi finiscono nelle tasche / luminosi come gli occhi dei cani randagi, / imploranti e feroci. / Per simpatia il presente si spacca in mille pezzi / e ci s’infila dentro”. La sua poesia narra di una sofferenza muta di milioni di persone che vivono in un paese dai grandi contrasti, il suo attivismo la porta non a scrivere poesie direttamente politiche ma a comporre versi che parlino dell’uomo all’uomo, di una identità che la sabbia e le macerie e la avidità umana cercano di smussare. La strada che percorre con la sua lirica è quella dell’empatia, unico modo per raggiungere gli altri e farsi raggiungere attraverso la parola poetica in un mondo che è confinato nella sofferenza del “tuo cuore”.