Tenera no, non lo sembrava, ma lo era, a modo suo, come tutti i felini. Attrice già in culla, poi soubrette, così bella da poter superare le dive del cinema, ma umile nella sua passionalità. Passione per il teatro e per la giustizia. Donne, e carcerati i suoi protetti. Con Marisa Ricordi, moglie di Nanni, fondò Soccorso Rosso a sostegno dei detenuti, politici e non. Un notevole brandello di Milano è stato morso via oggi, assieme a lei. Una città ormai dissanguata dei suoi figli migliori, di un’epoca dimenticata da chi ormai vive in una città diversa. Oltre alla scena, dove regnava quasi con ferocia, curava la casa editrice, il sito con tutte le opere di Dario e sue, la catalogazione dei dipinti, dei premi. Un lavoro infinito. Pia, sua sorella era la moda per il teatro, Fulvio, fratello di Dario, amministratore di gran classe. Una fusione calda tra due famiglie che erano l’essenza stessa dell’arte in tutte le forme, specie quelle non ancora esistenti. Ma il vero grande amore è e sarà sempre Jacopo. Giovanissimo scappò in campagna quando il peso di tanta genitura si fece forte e solo la madre lo sostenne finché le loro terre umbre divennero un regno di felicità, un Paese delle Favole Realizzate. Una fusione amniotica tra arte, amore, politica. E tradimenti così numerosi da provare le forze di qualunque moglie. Ma lei no. Rese la pariglia e inventò la coppia aperta. Aperta sì, ma le chiavi le aveva Franca. Quante ragazze si sono formate ai suoi seminari, dopo essere state esaminate come possibili rivali, quanto profonda è la traccia segnata dalla sua propria drammaturgia, ben diversa da quella di Dario, incentrata sul personale/politico, sull’esplosione dei ruoli di genere in un’epoca che così bene rappresentò. Fino alla tragica esperienza del rapimento e dello stupro raccontati in teatro più avanti, con infinito coraggio. Nessuno sapeva dove abitassero i Fo in quegli anni: il pericolo era reale. Eppure, vigliacchi, l’aspettarono e la ferirono duramente.
Ha pagato prezzi sostanziosi, ma ha vinto ogni giorno, riempiendo molte vite oltre la sua. Coi suoi occhialoni, lo chignon biondo, quella voce roca, quasi una Cardinale albina e la grinta di ferro, a coprire un cuore senza confini. Un’attrice unica, gelida e ironica, appassionata e distaccata, sexy e intelligente come poche osavano essere. Rosa i suoi orecchini preferiti, di corallo “pelle d’angelo”. Un angelo tosto, che ci ha insegnato quasi tutto.
Non c’è attrice milanese, Melato compresa, che non abbia guardato a Franca come al più fulgido esempio di originalità, di personale fascino, di forza. Oggi il teatro è donna, anzi: è La Franca.