La kryptonite nella borsa

Un film di Ivan Cotroneo. Con Valeria Golino, Cristiana Capotondi, Luca Zingaretti, Libero de Rienzo, Luigi Catani.

Napoli, anni Settanta, famiglie e ambienti in nevrotico, e nel contempo gaio, divenire. La partitura di un’epoca letta attraverso la chiave di violino dei sogni di Peppino, bimbo bello e miope nato il 20 febbraio 1964. Peppino sogna lo zio Gennaro, appena morto tragicamente. Gennaro, il cui non ininfluente “vizietto” psichico era di vivere travestito da Superman temendo etti di kryptonite nascosti nella borsa di mammà.
Questo Superman partenopeo dal naso “importante” guida ora, da vivido spettro, il nipote fra i misteri, non tutti buffi, della sua famiglia e della vita: i nonni ancorati a un cadente conservatorismo, alla pummarola e alle partite della domenica; la madre dolce e depressa che vivrà un sofferto transfert con il suo psichiatra; il padre che, invece, mette le corna come bevesse un bicchier d’acqua; due zii, fratello e sorella, che sperimenteranno, nell’ordine: la musica dance, il femminismo, il sirtaki, l’autocoscienza, le canne, il libero amore, la gravidanza; infine una collega dattilografa della madre, il cui stipendio viene interamente inglobato dai genitori e la cui maggior trasgressione è potersi succhiare un tubetto di maionese in santa pace.
Una Napoli a zampa d’elefante, coloratissima, povera ma con un forte anelito liberatorio, in cui la kryptonite nascosta nelle angosce familiari, scolastiche e ambientali nulla può contro la forza di un’infanzia visionaria e consapevole.
Il volo notturno finale di Peppino sulle spalle di zio Gennaro-Superman, scandito dalle note di Life on Mars di David Bowie, si conclude con un coming out: lo zio era gay, ed è stata l’impossibilità a vivere apertamente le proprie inclinazioni a renderlo pazzo:“ Sii te stesso “ dice ora al nipote “non lasciarti spaventare mai.” E la Napoli notturna ai loro piedi sembra illuminarsi.
Si desiderebbe che gli anni Ottanta non arrivassero mai. Fermare la storia su fotogrammi di liberazione.

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