Le parole, anche le parole che elogiano, accarezzano, avvicinano, sottostanno spesso al maleficio dell’inadeguatezza
Premature o sfibrate dal ritardo, troppo bambine o corpulente, legnose e sghembe
T’interroghi e assolvi: non hai chiesto la luna. Solo la tua parola – rotonda, lucente, perfetta. Salvifica ed eterna come un talismano.
La stessa che speri da sempre, come una grazia, come una ghirlanda. Tuttavia le parole, per capriccio o distrazione, sbagliano mittente, percorso.
Non dissetano: possono essere abiti di gran taglio che ti cadono male, tartufi preziosi ma detestati, fiori dallo stelo ingombrante e dal colore inviso.
Nelle parole hai sempre confidato in eccesso: le conosci, tante ne hai dette, udite, studiate, piante.
Le sai ingannevoli, merce facile da contraffare, eppure talvolta hai voluto concedere loro credito, sempre attendendo con cieca pervicacia.
Ma il piccolo diamante della parola voluta non arriva mai, oppure scivola dal castone prima che tu l’abbia rimirato al dito.
Michelle ma belle sont les mots qui vont très bien ensemble