La passeggiata

Quando è stata inventata la passeggiata?

Quando noi femmine abbiamo smesso di essere prede e siamo diventate palloncini rosa. I maschi ci tengono per mano per non lasciarci volare nella stratosfera dove non potremmo più ascoltare le loro amorevoli stupidate. “Bella” mi dice Moishe “oggi il verde è straripato sulle case e tra poco il tuo abito rosa si vedrà da ogni punto della valle. Volgiti! Volgiti, che tutti possano ammirarti”.
“Moishe”, lo supplico, “fammi scendere. Non sono un palloncino, non sono la Madonna. Le tue parole siano di terra, d’acqua e di pietra. Siano un muro presso cui piangere, una fontana presso cui bere. Le tue parole siano scarponi da indossare per restare saldamente ancorati alla terra. Attirami a te. Forte come la morte è l’amore. Voglio morire ricordando le tue tenerezze non restare qui a fare il vessillo della tua arte”. Moishe mi lascia. Io volo per un po’ e, infine, plano dolcemente in un campo di narcisi. Il mio diletto è scomparso. L’ho cercato ma non l’ho trovato. L’ho chiamato ma non ha risposto. Si è dissolto nel suo alfabeto di colori. Probabilmente ora è uno spiraglio di luce tra le tende buie dell’universo.

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