La pizzaiola di mia suocera

Ci sono suocere e suocere e io ho la mia: la suocera perfetta con un unico difetto, ma gliel’ho perdonato tanto tempo fa.
Veniamo al dunque. L’amata madre di mio marito fa una pizzaiola perfetta. Rinunciavo anche al primo pur di poter fare la scarpetta con il sugo della sua pizzaiola.
Ah… a casa mia, o meglio nelle case dei tarantini, il sabato d’inverno il brodo di carne è d’obbligo e la pizzaiola è la conseguenza naturale.
Ma che ci vuole?, diceva, è facile. Prepara il brodo di carne, come al solito. Nel frattempo in una pentola fai riscaldare dell’olio, extravergine d’oliva eh, l’aglio, la cipolla a fette sottili, l’alloro, l’origano e il pomodoro pelato a pezzi, i capperi se ti piacciono e fai cuocere per 10/15 minuti. A metà cottura aggiungi la carne e poi mi raccomando “allungalaaaaaa”, e lei allungava anche la a, con il brodo mai con l’acqua.
Niente, a me la pizzaiola non veniva buona come quella di mia suocera.
E puntuale arrivava la sentenza: nonècomequelladimiamadre.
Ora, abbandonando qualsiasi gelosia nei confronti della suocera, a mio marito un piatto in testa di “pizzaiolanoncomequelladimiamadre” qualche volta avrei dovuto tirarlo.
Rosetta, ma com’è che non mi viene? Mi metto anche come te, faccio la montagnola degli ingredienti, appoggio la pancia al tavolo, uso la tua stessa postura, il miglior taglio di carne… niente.
E lei rideva e ripeteva: «Ma fai così?» Sì. «E così?». Sì sì. E lei: «Impossibile che non sia buona!»

Un giorno il Signor pizzaiolanoncomequelladimiamadre torna trionfante a casa con una padella di alluminio: un’occasione, l’hanno comperata le mie colleghe.
E m’illumino di pizzaiola.
LA PADELLA! Mia suocera usa una padella della batteria di pentole dell’anno mille, rigorosamente di alluminio, che a forza di lucidare è diventata sottile sottile.

CONCLUSIONE: la pizzaiola, ora, viene ottima come quella dell’amata suocera, ma il piatto in testa a mio marito ho sempre voglia di tirarlo.
Efferati delitti culinari

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