Il ragazzo ride e beve whisky puro
Sparando lampi dalle ciglia
In piedi contro il muro
Tra voli di bicchieri, baci e spini:
è una gran festa.
Calano reti sul mare in tempesta
Del rock e dei sorrisi laser
Che ti picchiano in testa
Di mille Barbie in abbaglianti mini:
un vero incanto.
Arriva la bella e con giusto vanto
Mostra la mela made in Eden
Dalle pieghe del manto
Di carnevale e dei biondi capelli:
vai, baby, vai!
Lui morde il frutto che non si sa mai
È tutto feeling regalato
Tutto è risolto ormai
E la ragione dorme sonni belli:
c’è la pillola! (*)
Che vuoi di più di una nuova bambola
Che ti offre un trip senza menate
Ti conduce all’isola
Dal suono stereo e acrilici palmizi?
Io qui mi fiondo.
La mia donna vive solo nel mondo
È fatta di carne e di sangue
L’anima è a tutto tondo
Rompe i miei giochi e non ammette sfizi:
mandala via!
Sto bene qui ma ho un po’ di nostalgia
E poi non c’è granchè da fare
Non resta più magia
Quel brutto intruso se l’è tutta presa:
voglio la mamma.
Ecco mia cara mettiamoci a nanna
Ecco il tuo eroe stanco di gloria
Il cuore non s’inganna
Ora batte per te – in quieta attesa
D’un’altra storia.
(*) Riferimento all’opera di Goya “Il sonno della ragione genera mostri”
E’ un’altra poesia della serie My Generation: triangoli amorosi mobili, abbagli estetici ed emozionali, rospi ingoiati a forza, illusioni, delusioni, confusioni e veri, cocenti dolori storditi a colpi di anatemi ideologici.
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