Giovani donne architetto o designer, il romanzo di esordio nella narrativa di Theresia Enzensberger, la figlia del grande scrittore tedesco Hans Magnus Enzensberger, è proprio per voi.
L’autrice ci trasporta nella Germania degli anni venti, quando il paese si stava risollevando con fatica dagli esiti disastrosi della Prima Guerra Mondiale e ci racconta quanto è stato difficile per le giovani donne entrare in un mondo storicamente di appannaggio maschile, come quello dell’architettura.
Ricorre quest’anno il centenario dalla fondazione della scuola del Bauhaus e nel romanzo assistiamo proprio ai primi anni di attività della scuola dove la protagonista si propone con determinazione ai maestri dell’architettura del novecento, come Walter Gropius, Mies van der Rohe, Johannes Itten, Hannes Meyer, Alcar Rudelt.
Luise Schilling è una giovane berlinese figlia di un industriale, che nel 1921 ottiene il permesso dal padre di provare a frequentare questa scuola di avanguardia a Weimar. Il suo desiderio infatti è cimentarsi con materiali e progetti, una vera e propria passione per Luise, cui poco interessa il mondo destinato alle donne. Ma nulla è scontato, nemmeno lì nel tempio della modernità, perché tenteranno di dirottarla sui corsi e i laboratori adatti alle donne, tessitura ed economia domestica, per esempio.
Ma Luise non si arrende, anzi, passa dalla modernità di Berlino, dove ha famiglia e amici, a quella di Weimar dove è sempre più coinvolta nel clima stimolante, tra fiumi di alcol e feste, amori complicati e grandi discussioni sui temi dell’arte, della cultura, della letteratura e del cinema. Intorno a lei nuove teorie esoteriche e stili di vita alternativi, un fermento di idee che si accompagna a ogni forma di trasgressione o di contestazione.
Sarà il padre a farle interrompere gli studi. Nel 1926, dopo la pausa forzata, Luise rientra nella scuola trasferita a Dessau mentre in Germania il clima politico si è fatto incandescente e una grave crisi economica preparerà il terreno al successo del nazionalsocialismo. Luise osserva il suo mondo, le trasformazioni degli amici, gli scontri e i contrasti in una babilonia di idee, senza mollare mai i suoi obiettivi. Sono anni di straordinaria creatività, ma anche di grande precarietà. L’autrice non calca la mano, segue il suo personaggio che oscilla tra convinzioni e fragilità, in un mondo sì anticonvenzionale, ma anche ostile, dove comunque una donna deve sudare per occupare un posto predestinato agli uomini. I tempi non sono ancora maturi e la strada è ancora lunga. [Andreina Swich]
LA RAGAZZA DEL BAUHAUS di Theresia Enzensberger
Ed. Guanda, 2019
Traduzione di A.I. Piccinini