Germania est, una periferia non ben definita di una qualche città, genericamente negli anni ’80. Pochi appigli geografici.
Una madre alcolizzata, violenta, crudele. Un fratello piccolo cui badare. Del padre non si sa. La ragazza è secca e mingherlina eppure, affamata, mangia di continuo ma non cresce di un chilo. Un’ansia feroce di nutrimento. La ragazza va a scuola, poi non ci va più, rubacchia ogni tanto, fino a quando finisce in un istituto.
È tenera la sua ricerca della felicità, non solo di normalità, ma di un vero e proprio spazio nel mondo.
Una raccolta di istantanee in bianco e nero, la cui grana si può davvero toccare.
Un romanzo tellurico, violento, che sbriciola i nostri buoni sentimenti. Tormenta.
La lettura non lascia scampo, pungola il lettore e gli schiaccia la faccia tra le pagine.
La nostra normalità esplode come popcorn al fuoco. Mastichi una pagina dopo l’altra e ancora una e ancora una. In bocca il gusto acre di tabacco e vino.
Non è un romanzo estivo, ma un piccolo romanzo per la vita.
Angelika Klüssendorf, La ragazza – traduzione Matteo Galli.
2013 © L’Orma editore, pp 168 – € 16, 00