Genialità, allucinazioni, delirio, personalità borderline? È un mix di questi elementi a fare di Elisabeth Harmon, detta Beth, una bambina prima e una ragazza poi, davvero speciali. Anni ’50, alla morte della madre Beth viene affidata a un orfanotrofio nel Kentucky di indirizzo cattolico e conservatore: le piccole ospiti vengono trattate come ostaggi di nessuna importanza, solo le più graziose e arrendevoli verranno adottate. Non è il caso di Beth, schiva e poco malleabile, che trova però nel custode tuttofare della scuola una sponda imprevista alla sua voglia di evasione. Infatti, oltre a cambiare lampadine Mr. Shaibel gioca a scacchi, da solo, e presto si troverà a insegnare e ad avere come avversaria la geniale ragazzina, che affina le sue capacità leggendo e studiando le mosse del gioco.
In un crescendo onirico犀利士
e ossessivo Beth gioca nella sua mente e ricostruisce scacchiere immaginarie sul soffitto del dormitorio: alfieri, cavalli, torri, re e regine si muovono in una danza armoniosa creando combinazioni vincenti.
In un crescendo onirico犀利士
e ossessivo Beth gioca nella sua mente e ricostruisce scacchiere immaginarie sul soffitto del dormitorio: alfieri, cavalli, torri, re e regine si muovono in una danza armoniosa creando combinazioni vincenti.
Tratto non da una storia vera ma dal romanzo di Walter Tevis – “TheQueen’s Gambit – Il Gambetto di donna” (un’apertura del gioco), “La regina degli scacchi” è la serie Netflix del momento. Interpretato da una straordinaria Anja Taylor-Joy il film è, oltre all’omaggio a uno dei giochi più intelligenti e appassionanti del mondo, un ritratto graffiante dell’America anni 50/60, in cui la donna, al di là delle sue reali inclinazioni e conoscenze, ha un senso solo se incasellata nella dimensione Casa, Patria, Famiglia. L’algoritmo Beth, che con la sua tecnica raffinata e l’apparenza glaciale riesce a sfidare e a battere campioni di sesso maschile, scardina l’ordine naturale delle cose: Regina in un mondo di uomini. Non a caso le figure maschili sono tutte pessime – il padre, il patrigno – a parte il custode/maestro e alcuni amici conosciuti sul tavolo da gioco. Le inquadrature che riprendono le fasi delle partite sono tableaux vivants in cui risaltano le espressioni concentrate dei giocatori e in cui gli occhi magnetici di Beth sembrano anticipare mentalmente le mosse degli avversari.
Sette episodi da non perdere su Netflix.
Sette episodi da non perdere su Netflix.
La Regina degli scacchi – di Scott Frank e Allan Scott