Nei primi anni Ottanta visitai i musei di Mosca e Leningrado (San Pietroburgo). Tra le opere che più mi sorpresero alla Galleria Tretyakov fu la ‘Colazione del mattino’ e lo spensierato autoritratto della bella Zinaida Serebriakova (1884 -1967), forte e gentile artista russa che dopo una giovinezza professionale passata con successo in patria, aveva preferito andarsene a Parigi dopo la rivoluzione di Ottobre (1924) per continuare laggiù, piuttosto in sordina, il suo lavoro. La Serebriakova fu per me una scoperta, sconosciuta com’era ai più in Europa occidentale, come del resto tante altre figure di grande rilievo dell’arte moderna russa. Di famiglia borghese molto agiata, Zinaida aveva appreso l’arte entro le mura di casa, figlia com’era di Evgenij Lanceray, noto scultore, e nipote di Alexandre Benois fondatore del gruppo ‘Myr Isskustva’ (mondo dell’arte) che fu uno dei centri del simbolismo russo. La sua pittura plastica, viva e lucente , mi fece pensare subito al gusto postimpressionista del Novecento italiano, che in Zinaida era sottolineato da un disegno tendente alla prospettiva ravvicinata e al monumentale. Era una ritrattista puntualmente calibrata sulla fisiognomica dei caratteri e dei temperamenti. Dipinse scene di vita rurale russa, di vita domestica, con fanciulle e donne piene di esuberanza, spesso sorridenti nelle pause di lavoro o conviviali. Il risultato è l’espressione di una felicità vitale e di una eleganza spontanea che illumina la scena di particolari colori armonizzati tra di loro nel dettaglio di oggetti, vestiario, capigliature e corpi femminili catturati nell’età sorridente a partire dalla adolescenza fino al più consapevole rigoglio della gioventù. Zinaida tornò in Russia sul finire degli anni Cinquanta, fu sempre ammirata e rispettata nel suo paese. Nel 1966, poco prima di morire, venne celebrata da una grande retrospettiva a Mosca. Oggi la sua opera è riconosciuta tra le principali espressioni dell’arte russa del XX secolo.