ROSSA ROSSANA

Ho scoperto con sorpresa che esiste la crema spalmabile al ripieno di Rossana.
Ricordate la caramella Rossana? La rossa Rossana dal cuore morbido, nata nella borsa di mia nonna tra il borsellino clic clac e il fazzoletto di macramé. Dura come la vita fuori, morbida dentro. Il ripieno fatto di crema, il fuori non si sa, studiosi sostengono trattasi di adamantio misto balsamo per capelli. Ad ogni modo il fuori non piaceva a nessuno, e stava lì a dirti proprio questo: vieni se hai il coraggio, se vuoi la parte migliore te la devi guadagnare. Il per aspera ad astra dei dolciumi, praticamente.
E allora si andava da pacifici, lenti, ma tenaci ciucciamenti in attesa di arrivare al cuore a più ingegnose e cruente tecniche ti spaccamento con l’incisivo; il vitreo involucro si rompeva e pure il tuo labbro, così il ripieno veniva giù al gusto nocciola variegata al plasma: una bontà. Intanto le mani appiccicaticce avevano già attratto tutta la fauna del circondario.
Un’altra tecnica, un filo più furba, era romperla coi molari, così da sferrare un migliore attacco alla fortezza di melassa e avere poi già tutto il ripieno nella cavità orale, niente sbrodolamenti né dita a carta moschicida; quando avevi finito sputavi comodamente l’esterno nella fioriera più vicina. Una piaga in quegli anni, che richiese l’intervento dei caschi blu per l’invasione di formiche nei giardini italiani.
Perché la Rossana era fatta della stessa sostanza di cui sono fatti i saccaridi, un parallelepipedo di glucosio potenziato al glucosio, il siluro di carie in c6 con cui perdere a battaglia dentale. Secondo studi recenti la sua invenzione coincise con l’avvento del diabete presso il genere umano.
Nonostante ciò, in quell’era palesemente nichilista, la Rossana spopolava, vantando persino delle imitazioni, almeno esteriori. Una volta addentai una caramella che sembrava in tutto uguale alla Rossana, ma era una fake Rossana: l’interno anziché del solito ripieno era fatto di tequila. Hai capito la nonna?
Comunque non credo che comprerò la crema, e non certo per gli zuccheri, ma perché non ha la carta rossa per guardarci attraverso.

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