La strana coppia Carrey Mussolini

In questi giorni i media riportano la notizia di uno scambio, alquanto surreale, tra il notissimo attore americano Jim Carrey e Alessandra Mussolini.
Il primo ha corredato un suo tweet antifascista con un disegno (pare eseguito in prima persona) raffigurante i cadaveri di Benito Mussolini, nonno di Alessandra, e Claretta Petacci appesi alla famosa pompa di benzina di Piazzale Loreto, a Milano.
La seconda gli ha risposto con un bruciante “You’re a bastard”, dando la stura a una polemica solo in apparenza marginale.
A parte le considerazioni derivanti dall’uso sempre più totale dei socialnetwork come mezzo di comunicazione, capaci di coinvolgere e mettere in contatto persone che mai lo sarebbero state altrimenti e alle masse di partecipare (i famosi 15 minuti warholiani di celebrità) al banchetto globale, il fatto specifico merita attenzione.
Jim Carrey, fiero oppositore di Donald Trump, si è dimostrato arrogante e violento nel modo da lui scelto di manifestare il suo antifascismo.
“Se vi state chiedendo dove porti il fascismo, chiedete a Benito Mussolini e alla sua amante Claretta”, recita il testo del tweet.
Direi innanzitutto che non solo il fascismo, ma tutte le dittature sono a forte rischio di finali come quello raffigurato nel disegno.Di più: uomini ben più degni del duce e grandi alfieri della libertà hanno chiuso altrettanto tragicamente la loro parabola. John e Robert Kennedy. Aldo Moro, Martin Luther King, Yitzak Rabin, Olof Palme. Tantissimi altri.
Anche quel “mistress”, amante, rifilato con disprezzo alla Petacci emana, a ben vedere, un sentore di misoginia non in sintonia con la visione ostile al re dei misogini Donald Trump.
La Storia non è un fumetto ma una cosa molto seria, da studiare a fondo per poterla maneggiare con equilibrio e saggezza. E con umanità, virtù ormai quasi estinta, annullata da una tastiera e un monitor che lasciano spesso spazio agli istinti più deteriori.
Per concludere, vorrei dire a Jim Carrey che il popolo italiano non ha ancora, purtroppo, fatto in modo completo i conti con la stagione del fascismo, lo dimostrano le sue scelte attuali; che la giornata di Piazzale Loreto è giudicata tuttora dall’Italia democratica un episodio cupo, da leggere e archiviare in un ottica storica, tra le cose che ci si augura non accadano mai più.
E che, per l’occasione, mi ha costretto a simpatizzare con Alessandra Mussolini.

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