La stranezza

Girgenti(Agrigento) – 1920.
Luigi Pirandello si reca nella sua città natale, per incontrare Giovanni Verga, ormai vecchio, malato e pieno di rabbia per essere stato dimenticato. Nell’occasione apprende che la sua balia è passata a miglior vita e cerca di fare quanto è possibile per rendere dignitose le esequie della povera donna, morta nell’indigenza. La gestione dei loculi del cimitero è in mano a un losco figuro che riceve mazzette e elargisce favori a chi gli pare ma Pirandello, anche con l’aiuto di due strambi becchini, Nofrio e Bastiano, farà in modo che la balia abbia degna sepoltura.
Lo scrittore, già assai noto in Italia e all’estero, è in crisi creativa, ma la strana coppia di beccamorti gli darà modo di risolverla. I due infatti hanno messo su una compagnia teatrale, sgangherata quanto e più di loro; eppure geniale e divertente (la scena della seduta spiritica è insuperabile), nonostante le tragiche prestazioni di alcuni “attori”, completamente fuori di testa. Pirandello assiste di nascosto alla performance, ride di gusto soprattutto ai siparietti interpretati dai due becchini e le idee nel suo cervello esaurito cominciano a scorrere.
Roberto Andò firma un’opera indimenticabile, con la limpidezza e l’asciutta concretezza di tutti i suoi film, dal lontano Viva la Libertà (2013) al più recente Il bambino nascosto* (2021). L’amicizia con Leonardo Sciascia e Francesco Rosi segnano il suo cinema e il personaggio di Pirandello viene reso nella sua grandezza, quieta all’apparenza ma inquieta nell’anima; un uomo alla ricerca perenne di qualcosa, nel tentativo di armonizzare vita e finzione scenica.
A interpretare il Maestro uno straordinario Toni Servillo, lontano dalla recitazione sopra le righe di “Qui rido io”, ma ancor più straordinaria (perché non scontata) la prova attoriale di Ficarra e Picone, i due becchini, che giganteggiano a colpi di gag mai banali, veri interpreti della magia teatrale. Con i camei di Renato Carpentieri (Verga) e Luigi Lo Cascio (il capocomico) e l’atmosfera polverosa di quinte squinternate, la meraviglia di questa “Stranezza” si compie senza passi falsi.

La stranezza – di Roberto Andò – Italia 2022

*Per la recensione de Il bambino nascosto clicca quihttps://www.larivistaintelligente.it/il…/costanza-firrao/

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